Ross Music Box: intervista ai Japaneseghostarmy in occasione dell’uscita del loro primo disco in italiano dal titolo “Abbey Pazienza”.
I Japaneseghostarmy sono una band alternative rock napoletana fondata da Ciro Rapicano Aiello alla batteria e Domenico Iorio, chitarra e voce. Attivi dal 2020, pubblicano il primo EP “OK LAPTOP” il 26 febbraio 2021, che vede la produzione artistica di Danjlo aka Danjlo Turco. Ancora in pieno COVID e senza la possibilità di tenere concerti, la band si fa notare su diverse webzine con recensioni e interviste accompagnate da qualche passaggio radiofonico in alcune web radio. Dopo l’ennesimo bassista cambiato, il gruppo decide di restare un duo e con questo nuovo solido assetto inizia a lavorare al nuovo disco.
Anticipato dal singolo “Battisti” è uscito lo scorso 22 settembre per Soundinside Records, “Abbey Pazienza“, il nuovo lavoro del duo alternative rock partenopeo. L’album, primo disco in italiano della band, come per il precedente lavoro, è impreziosito dalla produzione artistica di Turco. Il disco è composto da sette brani ed è distribuito digitalmente da Believe, mentre Self si occupa della distribuzione fisica. Da segnalare la stampa in musicassetta in edizione limitata.
In occasione dell’uscita di “Abbey Pazienza”, disco che in cuffia suona molto bene, ho scambiato quattro chiacchiere con Ciro e Domenico.
Japaneseghostarmy, da dove nasce il nome del vostro progetto?
Japaneseghostarmy:”Durante la Seconda Guerra Mondiale un gruppo di militari appartenenti all’esercito giapponese non obbedì all’ordine di resa imposto dagli alleati, continuando a combattere per anni, alcuni di loro addirittura fino alla fine degli anni ’80.
Una storia che ci ha affascinato dal primo momento, con cui ci siamo immediatamente immedesimati . I Japnaeseghostarmy sono due soldati che barcollano ma non mollano, che lottano fedeli per la loro musica, nonostante una scena musicale sempre più indifferente”.
“Abbey Pazienza” è il vostro primo album. C’è un filo conduttore che lega i brani? Quali emozioni ci sono finite dentro?
Japaneseghostarmy:”L’album è un una raccolta di storie che trasudano riscatto, sette canzoni che vanno alla riscossa contro il tempo perso e i rapporti tossici.
Per “Abbey Pazienza” infatti ci siamo posti l’obbiettivo di tramutare le nostre ansie e paure in qualcosa di bello, un messaggio di suono e parole più chiaro e curato rispetto all’ep precedente, con una particolare attenzione ai testi.
Quest’album per noi non è solamente un insieme di canzoni ma è molto di più. Un disco che riflette tutta la nostra ironia partendo già dal titolo e che se fosse una vecchia pezza sgualcita perderebbe ancora gocce del nostro sangue e sudore”.
Mi raccontate i brani che compongono il disco?
Japaneseghostarmy: “Minuetto“, prima traccia dell’album, parte subito con un’autocritica. La canzone, attraverso una riflessione personale, invita a gran voce di uscire di corsa dalla sicurezza della propria immaginazione e cominciare a costruire fuori, dove tutto è difficile ma reale.
“Battisti” invece mette a confronto il tempo e i rapporti, due temi ricorrenti nel disco che qui vengono raccontati attraverso una metafora esagerata, ma necessaria a capire quanto sia offensivo verso se stessi regalare il tempo a chi non l’ha mai considerato prezioso.
“Lavatrici” è uno sfogo sporco, quasi “politico”. Un brano che nasce col puro intento di colpire in faccia tutti quelli che fanno fatica a capire che “lavorare” non vuol dire “sottomettersi”, e che non esiste fatturato di successo che valga più di un’umile idea.
“Giacomo Di Costanzo” segue coerente le tematiche del disco ma in maniera molto più velata e leggera. Infatti il brano stesso è stato concepito quasi come uno scherzo. Ciò nonostante il messaggio questa volta è rivolto a chi non ci ha mai preso sul serio, un dissing strumentale e silenzioso per coloro che per primi hanno riso, ma ora tocca a noi.
“Risposte” è il momento di respiro dell’album. Questa seconda traccia strumentale infatti esprime un sollievo, la prova che la vita risponde bene se sai come aspettare il tuo momento senza troppi drammi né casini, appunto, in silenzio.
“Idea” parla di come un’idea non sia fatta per restare comodamente seduta nel nostro cranio nell’attesa di essere colta quando ne abbiamo voglia. Essa è come la persona amata, va corteggiata e seguita in ogni dove, a qualunque costo. Le idee arrivano sempre, ma quelle buone, quelle che scuotono e cambiano tutto, bisogna meritarsele.
“ORA!” è il presente che canteremo per sempre. Che sia sul palco, in sala prove o dal salumiere questa canzone è un mantra che ci spinge avanti ogni cosa, lasciando dietro le paure, gli errori e i rimpianti, proiettando i nostri sogni nella realtà. Ci piace pensare poi che ogni traccia sia stata scritta inconsapevolmente in funzione di questa, poiché qualsiasi brano messo prima avrebbe trovato qui il suo epilogo perfetto, o meglio, il suo lieto fine”.
Siete fan dei Beatles mi sembra di capire dal titolo del disco che evoca il loro “Abbey Road”. Quali sono gli artisti che vi hanno maggiormente influenzato?
Japaneseghostarmy:”Se tutte le strade portano a Roma, tutta la musica porta ai Beatles. Per noi i Fab Four sono un riferimento fondamentale, senza un disco come “Revolver” non sapremmo nemmeno respirare.
Altri gruppi che hanno un grande impatto su di noi sono sicuramente i King Crimson e ovviamente tutta la scena alternative degli anni 90’, dai Radiohead ai Karate, dai Sunny Day Real Estate ai Death Cab For Cutie, senza dimenticarci mai dei Nirvana.
Altra fonte di ispirazione è sicuramente Lucio Battisti. Quando abbiamo scelto di cantare in italiano “Anima Latina” è stata letteralmente la nostra Bibbia”.
Come è nata la collaborazione con Danjlo aka Danilo Turco?
Japaneseghostarmy:” Con Danilo siamo amici ormai da moltissimo tempo, ci accompagna sin dai tempi della nostra primissima registrazione e per noi è un grandissimo valore aggiunto.
Per “Abbey Pazienza” ha dato tutto, non si è mai risparmiato. Ha dato ad ogni traccia la magia che cercavamo e che solo lui era in grado di dare. E’ un artista immenso, un grande amico a cui vogliamo molto bene. Per noi è il terzo JGA, il “fantasma” che ci guida da sempre“.
Avete in programma un tour questo autunno/inverno? Potete svelarmi già qualche data?
Japaneseghostarmy:”Qualcosa bolle in pentola, presto sveleremo tutto. Tenetevi pronti, abbeyate pazienza!”(ridono, ndr)
Improvvisamente vi ritrovate a essere nominati Ministri della Cultura. Quali sono i primi provvedimenti in ambito musicale che prendereste?
Japaneseghostarmy:”Bella domanda! Sicuramente non faremo grandi rivoluzioni, anche perché basterebbe davvero poco per fare tantissimo.
Quello che manca in Italia sono gli spazi dove esprimersi, spazi che non siano edulcorati dai talent televisivi o dai social. Basterebbe questo, creare e dare più spazi, posti e opportunità in cui ci si possa esprimere senza essere necessariamente una tribute band o un’esponente di genere del momento”.
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