Non è un Lavoro per Donne: intervista alla band Fucksia in tour con il nuovo disco “Exagerat3”. Il disco è uscito il 17 maggio 2024 per Elastico Records.
Le Fucksia sono una band Italo brasiliana formata da Mariana Mona Oliboni, Marzia Stano e Poppy Pellegrini. Transfemministe e queer, sono la combinazione perfetta tra attitudine punk, ambientazioni rave, sonorità dance e rap. La loro musica è un trittico di adrenalina, passionalità ed energia rivoluzionaria.
Nel 2021 pubblicano il loro primo EP “Twelve” (Elastico Records) mixato da Matilde Davoli, che ha riscosso il plauso di pubblico e critica, confermato da un tour che le ha viste protagoniste di festival, live club e centri culturali in Italia, Spagna, Inghilterra, Germania e Francia. A maggio 2022 esce “XIIRemix”, una raccolta di remix dei brani del primo ep, prodotti da dj e producer della scena “queer” elettronica italiana (Lady Maru, Viper, Playgirls from Caracas e altr*). A marzo 2023 esce il singolo “Give a Damn” seguito a giugno da “Tem quem Toca” con il featuring dell’iconica rapper argentina Chocolate Remix e a settembre con “Body”, il cui videoclip è selezionato da MiX di Milano, festival di Cinema internazionale Lgbtq+ e Cultura Queer, e proiettato in anteprima ufficiale al Teatro Studio Melato di Milano.
Lo scorso 17 maggio è uscito “Exagerat3” per Elastico Records, dieci tracce che vi fanno scatenare e riflettere insieme. Ho scambiato quattro chiacchiere con le ragazze per farmi raccontare un po’ di loro e di questo nuovo disco.
Come vi siete incontrate?
Mariana Mona Oliboni: “Per me il progetto Fucksia è stato come uno spiraglio di luce in uno dei miei momenti più bui. Dopo un lutto che ha spezzato non solo la mia vita ma anche i miei progetti musicali, mi sono trasferita a Murano, Venezia, per lavorare il vetro. È lì che mi arrivò la chiamata di Marzia con la base di un brano che aveva creato Poppy e su cui lei aveva iniziato a registrare alcune voci. La base spaccava e le voci di Marzia calzavano a pennello. Allora ho scritto una strofa, ho registrato le voci e da lì è iniziato un grande viaggio. Poppy ancora non la conoscevo, ma già percepivo dalle sonorità che creava che ci saremmo trovate bene!”
Poppy Pellegrini: “Il bello è che Fucksia sono nate senza incontrarsi, non tutte subito almeno. Nate a distanza nel delirio del periodo restrizioni covid con situazioni personali contingenti anche molto differenti. Io ho cominciato a produrre bit per non impazzire. Conoscendo Marzia da anni e avendo suonato con lei in un altro progetto (Jolaurlo), le ho spedito alcune tracce per avere un suo parere. Lei non solo mi ha dato un parere positivo, mi ha rimandato le tracce cantate da lei e da Mari, che allora non conoscevo ancora di persona. Affascinata dalle loro voci messe insieme, ho pensato che dovevamo assolutamente continuare per far nascere qualcosa. Da qui le Fucksia“.
Quali sono lə artistə che hanno influenzato di più il vostro modo di fare musica?
Mariana Mona Oliboni – Fucksia: “Ognuna di noi ha influenze musicali diverse ed è questo uno degli ingredienti fondamentali di questo frullato Fucksia. Sono stata cresciuta a pane, musica brasiliana e jazz sperimentale, poi ho scoperto la musica elettronica. In realtà mi sono appassionata a più di un genere musicale, dalla new wave al tekno punk, ma la voglia di cercare e creare musica nuova mi ha sempre accompagnata. Sono sempre stata affascinata dalla potenza di artiste che non fanno solo musica, ma sono capaci di creare un mondo quando salgono sul palco, come Nina Hagen, Björk, Fever Ray, ma anche da pioniere visionarie della musica elettronica (Daphne Oram, Bebe Barron) e con una particolare attenzione alle suonatrici di strumenti bizzarri, come Clara Rockmore e il suo theremin.
Poppy Pellegrini – Fucksia: “Ho così tante contaminazioni sonore nel sangue che non saprei citare un’artista in particolare. Piuttosto posso parlare delle mie varie fasi che mi hanno sicuramente arricchita e influenzata. Dall’ascolto indotto delle mie sorelle maggiori, ho assorbito tutta la scena dark e punk anni’80 e da mio fratello maggiore, il Metal e hard rock. Da adolescente ho cominciato ad ascoltare la musica grunge e noise degli anni ’90 e ad ammirare tutta la scena riot girl di quegli anni. E poi sono arrivati i rave e tutta la musica elettronica di quel periodo. Dopo il mio trasferimento a Berlino ho cominciato a produrre e suonare hard techno e così mi ritrovo ancora oggi con il cuore che batte verso l’elettronica “spinta”, come si può notare anche nei brani delle Fucksia, ma soprattutto nei live dove mi sbizzarrisco”.
Marzia Stano – Fucksia: “Mio padre è un batterista e ho avuto un’infanzia molto rock! Le colonne sonore dei miei primi anni di vita sono quelle dei Pink Floyd, Led Zeppelin, i Beatles del White album, Area ecc. ma nella corposa collezione di dischi di mio padre mancava la new wave e tutta la scena elettronica che stava nascendo negli anni ‘80. Mio padre detestava la batteria elettronica perché diceva che gli avrebbe fatto perdere il lavoro e ricordo che un giorno passò in tv un videoclip dei New Order, fui talmente catturata e ipnotizzata da quelle sonorità che me ne innamorai. Nell’89 avevo 7 anni e chiesi a Babbo Natale un sintetizzatore, mi regalarono una Casio tone bank ma fu la mia iniziazione“.
Come è nata la collaborazione con Matilde Davoli?
Marzia Stano – Fucksia: “Ci eravamo conosciute in passato condividendo alcuni palchi poi mi è capitato di leggere delle recensioni di dischi che aveva prodotto, così quando abbiamo pensato di affidare il mix e il mastering ad un ingegnere/a del suono per me era giunta l’ora di affidare il lavoro ad una donna che stimavo e di cui avevo piena fiducia“.
Poppy Pellegrini – Fucksia: “É stata una conoscenza molto bella e utile. Professionalmente crediamo sia il top. È riuscita a dare un carattere sonoro nostri brani molto potente e allo stesso tempo pulito e chiaro senza stravolgere i nostri suoni, come spesso accade quando affidi i brani ad altre mani, ma ad enfatizzarli. Ci piace lavorare con lei! Credo che ci affideremo sempre alla sua professionalità e al suo orecchio“.
Quali sono le emozioni che vi hanno spinto a realizzare un disco come “Exagerat3”?
Marzia Stano – Fucksia: “Exagerat3 è un disco politico, siamo artiviste e l’emozione che ci ha spinte a creare musica che veicoli contenuti transfemministi e di resistenza è sicuramente la rabbia. Rabbia che proviamo verso tutte forme di oppressione e marginalizzazione che vengono perpetrate quotidianamente in ogni luogo della terra ma anche la fiducia, l’amore e il desiderio di vivere in una società più equa, giusta e pacifica sono emozioni che ci hanno spinte a realizzare un disco come Exagerat3″
Poppy Pellegrini – Fucksia: “ Siamo tre produttrici in continua mutazione, evoluzione e desiderio creativo ed Exagerat3 è nato dalle idee musicali di tutte. Ci siamo chiuse 10 giorni nella nostra vecchia sala prove immersa nelle campagne salentine per unire tutte le idee e creare i nuovi brani. Oltre alla passione del produrre in sé, il motore che ci spinge è la nostra ancora forte necessità di comunicare, attraverso la musica, dei contenuti “scomodi” per l’attuale silenziosa società bigotta, che molto si basa su false informazioni e sull’apparenza. Siamo dichiaratamente contro le menzogne di un clima politico ostile, siamo contro il patriarcato, il razzismo e la violenza. I nostri brani parlano di questo. EXAGERAT3 è quindi un invito a sentirsi liber3 di gridare contro tutto ciò che è ingiusto! un invito a ribellarsi, a contestare chi criminalizza il dissenso, chi giudica senza conoscere. Un invito a non subire, a non chiudersi ma piuttosto, se c’è bisogno, ESAGERARE nel far valere diritti umani e istanze politiche”.
Da donne, da artiste in questi anni ci sono stati episodi che vi hanno ferite umanamente e professionalmente? Se sì come avete reagito?
Mariana Mona Oliboni – Fucksia: “Questo del sessismo è un tema che purtroppo accompagna la mia carriera artistica a tutto tondo, non solo musicale. Mi basta raccontarvi che, per poter portare avanti un’altra delle mie passioni, quella per il vetro soffiato, ho dovuto aprire un’attività propria a Murano, “Le Vetraie Ribelli”, la prima vetreria di sole donne. Spesso le condizioni di lavoro, il gender pay-gap e le molestie di genere vengono così normalizzate dalla società che ti portano ad accettarle, abbassando la testa, fino al giorno in cui decidi di reagire. Qui si apre un’altra grande parentesi piena di pregiudizi e definizioni declassanti che nascono dal momento in cui smetti di stare in silenzio. Nella musica questo sessismo sembra velato ma neanche troppo e si insinua anche in luoghi che pensavi fossero sicuri“.
Poppy Pellegrini – Fucksia: “Ho un ricordo personale, un ragazzo ‘saputello’ pretendeva di mettere mani ai fader del mio mixer al quale erano collegate le mie drum machine e sintetizzatori con il loro equilibrio di volume, insomma un settaggio prettamente personale, dicendomi che non era tecnicamente giusto come li tenevo. Suonavo da anni con quel settaggio, mai avuto nessun problema, mai mandato in rosso nessun level meter. Per fortuna ho un gran controllo quando mi da fastidio qualcuno o qualcosa. Mia madre diceva che per distruggere l’arroganza bastava un sorriso… così ho fatto! Ho sorriso e ho continuato semplicemente a fare quel che facevo, mantenendo i miei settaggi di sempre”.
Marzia Stano – Fucksia: “Nel mondo della musica e non solo, il corpo femminile viene costantemente sessualizzato e oggettificato. Mi è capitato costantemente nel mio percorso artistico di dovermi difendere da questi comportamenti, aver fondato le FUCKSIA è la mia reazione a tutto questo, per me stessa e per le musiciste di oggi e di domani, affinché la visibilità delle donne artiste non dipenda da questioni legate all’avvenenza del loro aspetto, alla giovane età o da una rappresentanza maschile. Il nostro obiettivo è lanciare un segnale di autodeterminazione e di cambiamento”.
Fucksia in tour 2024 (in aggiornamento)
- 15 giugno Pride a Roma con la Roboterie
- 28 giugno Pride al Tempio del futuro perduto a Milano
- 29 giugno Orda pride a Lecce
- 27 luglio Mira On air festival a Venezia
- 9 agosto Pamali festival a Passo san boldo (TV)
- 29 agosto Eremo club open act di Chocolate Remix