Si è tenuto ieri sera, a Modena, al Teatro Storch, la sesta edizione del Premio Pierangelo Bertoli. Nella sezione ‘Nuovi Cantautori’ ha trionfato Giacomo Rossetti con la sua canzone ‘L’America’. Giacomo inoltre si è aggiudicato il Premio del Bertoli Fans Club. Personalmente vi confesso che subito la mia preferenza è andata a Giacomo, un cantautore dalla voce calda che sa dare il giusto peso alla parole che pronuncia e mette in musica. L’esecuzione poi del brano “Leggenda Antica” è stata superlativa.
Il Premio Nuovo IMAIE è stato assegnato a Monica P., un riconoscimento di 15000 euro per la realizzazione diun tour seguito dai miglior professionisti del settore. A Francesco Rainiero è stata conferita, invece, una borsa di studio ACEP/UNEMIA, del valore di 2000 euro, come supporto all’attività discografica e/o formativa.
Ma come si è svolta la serata? Iniziamo col dire che in finale sono arrivati 8 cantautori scelti tra le 170 candidature arrivate. Accompagnati dalla super band di Bertoli, gli artisti in gara hanno eseguito dal vivo i loro brani inediti poi tra questi otto ne sono stati scelti quattro per la sfida finale. La sfida finale li vedeva impegnati nell’esecuzione di una canzone di Pierangelo Bertoli che avevano scelto in occasione della presentazione della candidatura al premio. A giudicare una giuria di esperti legati a diversi settori del mondo musicale.
Ecco i finalisti del Premio Pierangelo Bertoli 2018 nella sezione ‘Nuovi Cantautori’:
Iacopo Ligorio con “Talentopoli”
Arriva da Ostuni. Il brano “Talentopoli” racconta in modo grottesco il mondo dei talent. Gli piace raccontare la vita attraverso storie surreali ed ironiche. Ama stare sul palcoscenico ed ancora di più far divertire la gente. Caratteristiche che sono state ben messe in luce ieri sera sul palco del Teatro Storchi.
Francesco Rainiero con “Mare che cammina” e “Non ti sveglierò”
Arriva da Firenze. Il brano “Mare che cammina” parla di storie diverse, che si intrecciano e che poi diventano una storia unica, quella di ognuno di noi. Nella vita studia Lettere Classiche e fa il cantautore. Nelle sue canzoni cerca di concentrare tutta la curiosità per le cose che vive, che vede e che impara.
L’emozione un po’ lo ha tradito ieri sera sul palco dello Storchi nell’eseguire il suo brano. E’ riuscito comunque ad arrivare nella super finale a quattro e ha incantato tutti una versione di “Non ti sveglierò” intesa e molto, molto personale.
Orkestrina con “La notte giudica”
Da Reggio Emilia. Duo nato dalla collaborazione tra Erik Montanari e Davide Massarini. Il suono di una fisarmonica e di una chitarra acustica caratterizza la musica di questa formazione. I loro brani raccontano un viaggio introspettivo, fatto di immagini e stralci di questa Italia, dalle vette dell’Appennino fino alle coste.
Sul palco dello Storchi è emerso un duo molto ben collaudato ma che non ha convito la giuria. Personalmente li ho trovati molto credibili, con una sonorità propria e non banale.
Monica P con “Tutto il resto rende più denaro” e “Nuova emigrazione”
Torinese, il suo essere anticonformista, le emozioni che racconta si traducono nei suoi testi e nella musica, che tocca diversi generi, spaziando dal rock al pop. La canzone “Tutto il resto rende più denaro” trasmette l’interesse dell’artista per la società contemporanea, di cui denuncia l’omertà e la sete di potere.
Mi ha colpita sin da subito sul palco dello Storchi. E’ riuscita ad arrivare nella finale a quattro ma al momento dell’esecuzione del brano “Nuova emigrazione” di Bertoli non mi ha convita molto (probabilmente anche per piccoli problemi di audio avuti all’inizio della canzone).
Marco Galli con “La Danza del tempo”
Nasce e cresce a Savona, ma vive a Monza. Dentro ad un testo, ad un brano, si sente a casa. Ama percepire tutta la forza delle emozioni e cogliere la meraviglia della vita. “La Danza del tempo” è un messaggio d’amore, più che una canzone. Un invito a guardare la vita e a viverla da nuove prospettive.
Sul palco dello Storchi l’esibizione non mi ha convito deve trovare ancora, per me, la sua reale cifra artistica.
Davide Turci con “Un filo di voce” e “A muso duro”
Modenese, si occupa di “musicoterapia”. Suona e compone brani originali da diversi anni, ma solo negli ultimi anni ha sentito l’esigenza di presentarsi nelle vesti di cantautore. In musica dipinge il suo vissuto, le emozioni, la vita e la quotidianità di ognuno di noi.
E’ un cantautore molto espressivo, tiene il palco con una naturalezza incredibile. “A muso duro” è impegnativa per qualsiasi interprete ma è riuscito a portare a casa una buona esibizione.
Giacomo Rossetti con “L’America” e “Leggenda antica”
Vive tra Firenze, Siena e Arezzo, insieme a sua moglie, al suo bambino, 4 gatti e un cucciolo di orso di nome Gastone. Canta le sue canzoni per la strada, con una chitarra e una grancassa. Il brano “L’America” vuole essere un paragone tra gli Stati Uniti e la sua famiglia.
Vi ho raccontato di lui all’inizio dell’articolo. Ribadisco comunque il concetto: bravo, bravo, bravo veramente bravo.
Noemi Tommassini con “I tuoi occhi stasera”
Arriva da Reggio Emilia. La passione per la musica le è stata trasmessa quando aveva 5 anni, da suo papà, un musicista. La sua canzone “I tuoi occhi stasera” è frutto di una serata in cui lei cercava di elaborare una situazione che la faceva soffrire. Prototipo dell’artista moderno, è un piccolo esempio di virtù e tenacia.
Talento in erba, sul palco dello Storchi la sua tecnica è risuonata forte e chiara. Forse quello che le manca ancora è un’originalità, una propria direzione vocale ma il “materiale c’è” ed ottimo. Buon lavoro ragazza.