Nuovo appuntamento con la rubrica Ross Music Box. Uno spazio virtuale dedicato ai piccoli e grandi progetti musicali a cui prestare attenzione nel vasto panorama musicale italiano. Protagonista dell’intervista di oggi è Piero Pizzo aka Limarra, già voce dei Baciamolemani.
“Riconoscersi“ è il titolo delll’album d’esordio solista di Piero Pizzo aka Limarra, già voce dei Baciamolemani. Il disco esce oggi, giovedì 20 aprile 2023, distribuito da Dunfiato Distribution con la produzione artistica di Cesare “Mac” Petricich (storico membro Negrita).
“Riconoscersi” è composto da otto brani (Riconoscersi, Ribelle, La resa, Il nemico, Diventare odio, Questa terra è mia, Viola e L’epilogo) che raccontano otto storie diverse tutte legate da un unico filo conduttore: la rivalsa dei Vinti. Dall’ascolto del primo lavoro di Limarra emerge l’eco della scuola cantautoriale italiana del passato, dove le parole e la musica erano veicolo di denuncia sociale, sperimentando però sonorità d’oltreoceano. La sua evoluzione artistica è figlia anche del suo concreto attivismo che va al di là della musica.
Dopo 16 anni di musica in band hai intrapreso un percorso da solista. Hai cambiato tra l’altro genere musicale passando dal tropical rock al cantautorato puro. Come sono maturate queste due scelte?
Limarra:”L’esigenza di sperimentarmi sotto il profilo da cantautore nasce dalla necessità di scoprire me stesso su nuovi orizzonti musicali.
Sono sempre stato affascinato dalla scrittura e dal modo in cui i cantautori lasciano trasparire dai propri testi l’intimità e le paure. Tutto ciò, quando si è calati in una dimensione “band”, confonde i propri confini con le necessità di un gruppo di persone che da che mondo è mondo, superata la fase “adolescenziale” del progetto, sceglie di andare avanti in un percorso comune fatto però di mille compromessi.
“Limarra” mi ha permesso di sciogliere alcune parti di me che volutamente avevo messo a tacere ma che col passare degli anni non riuscivo più a trattenere, era soltanto questione di tempo”.
“Riconoscersi” è il titolo del tuo primo disco, come mai proprio questo? Quali sono le emozioni che lo hanno ispirato e sono confluite al suo interno?
Limarra:”Il titolo nasce dalla mia esperienza personale. Avevo bisogno di tornare a vedere allo specchio la mia parte più nascosta, quella che da ragazzino mi ha fatto innamorare della musica.
Per moltissimi anni ho riposto il segreto del mio “successo” nel giudizio degli altri, nelle valutazioni di chi aveva modo di ascoltarmi, al punto che non riuscivo più a capire cosa fosse giusto o sbagliato per me e per il mio percorso artistico. Tornare sui miei passi e ricercare la mia verità mi ha permesso di ritrovare quel senso critico che ha caratterizzato le mie scelte.
Non ho più avuto necessità che gli altri mi dicessero chi fossi, mi è bastato RiconoscerMi e sorridere” .
Come è nata la collaborazione Cesare “Mac” Petricich?
Limarra:”Tramite amicizie in comune sono stato invitato ad un concerto dei Negrita al Metropolitan di Catania a febbraio del 2020.
Non mi aspettavo di essere poi invitato a stare con la band dopo lo spettacolo. Ho scoperto qui che Cesare, parallelamente alla carriera di musicista, si occupa anche di produzione artistica e così, visto che già all’epoca avevo un piccolo canovaccio di canzoni, abbiamo deciso di provare a costruire un progetto.
Ovviamente non mi sarei mai aspettato tutto ciò, ringrazio quindi la vita per avermi messo davanti a questa bellissima opportunità”.
Hai in programma un tour quest’estate? Hai già qualche data che puoi svelarmi?
Limarra:”Al momento posso soltanto spoilerare la data del 25 aprile ai Mercati Generali, storico club catanese. Sarà il concerto del debutto e del “Ciao a tutti, sono Limarra”.
Ho letto che ti sei esibito sulla Ocean Viking (SOS Mediterranee), che esperienza è stata?
Limarra:”Una delle esperienze più forti della mia vita. Quando sono salito a bordo la nave si trovava attraccata nel porto di Porto Empedocle (Agrigento), trasudante di tragedia.
Ho suonato quattro brani per tutto l’equipaggio che probabilmente aveva bisogno di un momento di “leggerezza” e non per i rifugiati che avevano già lasciato la nave. Suonare in un luogo così importante mi ha fatto tremare per tutta la durata dell’esibizione ma, allo stesso tempo, mi ha dato la forza di regalare un sorriso a chi per me oggi rappresenta l’EROE de nuovo millennio”.
Hai fondato nel 2020 l’associazione RagusAttiva. Di cosa vi occupate?
Limarra:”La Sicilia, come d’altronde il resto del Sud Italia, vive un dramma nel dramma: crisi climatica e inquinamento. Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo tutto il territorio siciliano è ormai una piaga sociale. Ho sentito l’esigenza di fare qualcosa, di porre un rimedio ad una tendenza dilagante e a dir poco preoccupante.
Cosa facciamo? Ci riuniamo in un luogo (spiaggia, campagna o bosco) e, armati di sacchi, guanti e tanta buona volontà, liberiamo l’area dalla morsa dell’inciviltà. In moto parallelo abbiamo attivato, insieme ad un paio di Licei, alcuni PON che ci permettono di muoverci anche sul piano dell’educazione ambientale, unica vera soluzione”.
Improvvisamente ti ritrovi a essere nominato Ministro della Cultura. Quali sono i primi provvedimenti in ambito musicale che prenderesti?
Limarra:”Essere riconosciuti in quanto musicisti e tutelati in quanto lavoratori. L’italia è uno dei pochi paesi rimasti in Europa in cui ancora il nostro mestiere è associato più ad una dimensione di “diletto” piuttosto che ad una sfera professionale.
Se potessi cambiare le cose vorrei che finalmente mia nonna dicesse alle sue amiche che nella vita ho scelto di essere un Musicista”.